Pagina 3
Questa attesa mio malgrado aveva dato ottimi risultati!
Il bar era ricavato da una piccola stanza ed era costituito
da un semplice bancone di legno dietro al quale si affaccen-
dava una ragazza giovane e prosperosa. Non c’erano più di
sette persone in tutto noi compresi, un signore ed una signo-
ra di mezz’età seduti ad un tavolino e tre anziani uomini che
bevevano al bancone.
«Mi chiamo Federico» si presentò
«Martina, piacere» dissi guardandomi intorno
«Che folla!» commentò lui strappandomi un sorriso
«Già» scossi la testa «comunque mia zia non è qui, per un
momento avevo sperato» e mi accorsi, mentre pronunciavo
quest’ultima frase che mentivo: dopo aver conosciuto lui non
speravo più di incontrare più mia zia.
«Potrebbe essere venuto qualcun altro a prenderti?» chie-
se ordinando i due caffè
«Non penso» sorrisi sarcastica «mia zia è sposata ma dubi-
to che suo marito possa essere qui»
«Perché?»«Credo che non gradisca la mia visita» lo guardai, mi sta-
va fissando, aveva gli occhi di un azzurro molto intenso, qua-
si blu, erano occhi bellissimi, ancora non credevo che stesse
parlando proprio con me.
«Cosa ti fa pensare che a tuo zio non faccia piacere la tua
visita?» disse guardando la tazzina mentre metteva lo zuc-
chero nel caffè
«In realtà io non lo conosco...mio zio intendo» precisai
sentendomi osservata dai suoi occhi stupendi «però con mia
zia ho sempre avuto un ottimo rapporto: io sono figlia unica
e lei ha nove anni meno di mia madre, per me è sempre stata
la sorella maggiore che non avevo, ma dopo il divorzio da
Gianni, il primo marito, è cambiata, e da quando ha conosciu-
to lui non l’ho più vista né sentita. Fino ad una settimana fa
Pag. 3