Pagina 7 - Matilde di Fusco

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“Cazzo!” pensai “sono tre anni che non la vedo, un’ora che
l’aspetto invano in stazione e lei spunta fuori proprio adesso,
non poteva scegliere un momento peggiore!”
Lei intanto mi aveva raggiunto ed abbracciato, io non ave-
vo ricambiato l’abbraccio con lo stesso entusiasmo ma avevo
fatto del mio meglio per sfoderare un sorriso a denti stretti che
nascondesse quanto meno il mio disappunto.
«Come sono contenta di vederti!» disse lei al settimo cielo
«è un po’ che aspettavo!».
Mi accorsi che non si era stupita del fatto che fossi arriva-
ta accompagnata da uno sconosciuto. In fondo doveva venire
a prendermi lei no?
«Cominciavo a temere che Federico non ti avesse ricono-
sciuta, del resto la mia descrizione non era proprio esatta,
l’ultima volta che ti ho vista avevi diciannove anni, eri molto
più trasandata ed avevi i capelli più scuri» disse guardandomi.
Dunque l’incontro con Federico non era stato casuale, lo
aveva mandato lei. Mi sentivo un po’ confusa e sinceramente
non me lo sarei aspettata, però questo voleva dire che in qual-
che modo si conoscevano, che quindi avrei avuto la possibi-
lità di rivederlo, di frequentarlo, magari era single anche lui!
Ora sognavo, mia zia mi riportò con i piedi per terra,
«Come sta tua madre?» chiese più felice che mai cingen-
domi la vita con il braccio ed iniziando a salire i gradini
«Bene...ti saluta» risposi, mentre mille pensieri si affaccia-
vano alla mia mente....chi era Federico?
«Ce l’hai un fidanzato? Potevi portare anche lui!»
«Sono sola» mormorai voltandomi, lui ci seguiva con il
mio zaino in spalla. Mi sembrava troppo per uno che mi co-
nosceva appena, lei non lo aveva più considerato, scesi i gra-
dini che ci separavano,
«Dammi pure le mie cose» dissi toccandogli per un attimo
la mano per fargli lasciare la presa
«Lascia stare» sorrise Elsa voltandosi «mio marito fa sem-
pre sport. A qualcosa dovrà pur servire!»

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